Spesso si sente dire che se un individuo possiede una acutezza visiva di 10/10 ciò significa che il sistema visivo funziona perfettamente, in realtà le abilità visive vanno oltre la buona acutezza visiva.
Normalmente vediamo con due occhi ma percepiamo un’immagine sola. Ciò è possibile perché i due occhi interagiscono funzionando come fossero un’unica entità. Il fatto di vedere con due occhi porta numerosi vantaggi al sistema percettivo: un campo visivo allargato, una migliore acutezza visiva ma soprattutto la percezione stereoscopica, cioè la percezione della distanza e della corporeità degli oggetti che costituiscono la scena visiva. Attraverso l’elaborazione delle differenze percepite dai due occhi riusciamo a collocare meglio gli oggetti nella posizione che questi occupano nel tempo e nello spazio.
La binocularità è il risultato di una serie di meccanismi che funzionano in modo estremamente preciso ed organizzato, se ciò non dovesse essere si andrebbe in contro al fenomeno della diplopia (cioè la visione doppia) o della soppressione di uno dei due occhi.
Essendo la binocularità in parte frutto di caratteristiche innate ed in parte frutto di abilità apprese, possiamo affermare che individui diversi possiedono abilità binoculari diverse; così come ognuno di noi possiede capacità generali diverse (possiamo pensare a tutte le abilità umane che caratterizzano ogni persona nella pratica degli sport, nelle abilità musicali, matematiche o di logica, ecc) altrettanto può possedere abilità binoculari diverse.
Queste differenti abilità visive inevitabilmente determinano differenti abilità generali in ogni singolo individuo; la visione è il principale sistema sensoriale attraverso il quale raccogliamo informazioni dall’ambiente circostante ma è anche il principale sistema attraverso il quale agiamo sull’ambiente che ci circonda. Sarebbe corretto pensare al sistema visivo più come ad un sistema di azione che non ad un sistema di percezione. Così la principale differenza tra un buon atleta ed un fuoriclasse non risiede tanto nella loro forza muscolare ma nelle loro differenti abilità visive. Allo stesso modo anche tra uno studente efficiente ed uno meno efficiente, al netto di capacità intellettive e di impegno, probabilmente la differenza principale risiede in differenti abilità di carattere visivo.
Una analisi visiva optometrica ben condotta considera tutti questi aspetti e dovrebbe spiegare perché, durante l’attività visiva, un soggetto diviene sintomatico o manifesta ridotte efficienze.
Articolo scritto dal Dott. Bruno Garuffo